per des voelt al veh fò bell
ma poh la moer la vaca e anca ‘l videll
per dieci volte viene fuori bello
ma poi muore la vacca e anche il vitello
una cosa può venire bene mille volte ma può anche andare completamente storta
per des voelt al veh fò bell
ma poh la moer la vaca e anca ‘l videll
per dieci volte viene fuori bello
ma poi muore la vacca e anche il vitello
una cosa può venire bene mille volte ma può anche andare completamente storta
“La cosa più dura: dover tornar sempre a scoprire ciò che già si sa.”
“Io non posseggo alcuna dottrina e in più faccio fatica ad esprimerla.”
L’umanità è parte di noi e ci comprende tutti.
Uno scrosciante ruscello di scintille scemava come uno sciame scendendo quasi a sciogliersi, trascinato come un fascio di luce in un crescendo di scie ascensionali talvolta lasciandosi scivolare scindendo la notte come una sciabolata a fendere lo sciabordio dell’onde liscie che sciacquano il bagnasciuga.
Fuggono il contatto. Anche solo lo sguardo. Ognuno ha schifo di tutti; della massa che ci ingloba deforme, mai sazia divora parole e vorace consuma beltade… Cosa vorrebbero loro da me?
Silenzio…
Sarebbero disposti a pagarlo, un bel silenzio metropolitano,quel silenzio che cercano gli occhi nelle scarpe, che le abitudini rincorrono per strade consunte di sfuggita, quel silenzio assordante che penetra nello sguardo vuoto di chiunque, quel rumore di sferragliamenti preferibile all’amaro violino lamentoso e stridulo…
Oppure cose che potrebbe dire chiunque in qualunque contesto. Qualcosa di attuale o di dimenticato, qualche sensazione che si sono lasciati scappare, che vogliono succhiare fuori dalle parole, raramente vogliono qualcosa di nuovo.
La ripetizione li rassicura, non vogliono imparare niente di superfluo, vogliono che sia veloce e non indolore, vogliono dolore a bizzeffe per sentirsi vivi, per poter immaginare di suscitare compassione, vogliono menzogne, vogliono nonostante tutto continuare a dormire.
La moda impera che tutti fuggano la massa, essere esseri unici come tutti gli altri.