Panopticon prigionieri dell’immagine

Nell’ obiettivo, sotto l’occhio altrove
nel vuoto, fisso assorto -registrato-
non vedo che vivo dell’attimo privo;
inquadro l’incisa parola -scordato-
.
lo sguardo slegato s’è perso nel rivo
ov’eppur sordo, lesto si muove
altrove immoto mimo -disorientato-
seppur senza sono l’ora spiove
.
maschere nuove non t’hanno svelato,
immane apatico e distratto divo,
immago distorta e corrotte prove
volto sfuocato del campo visivo
.
dal panopticon, fulcro oppressivo,
osservo riflessi che in riprese descrivo.

bell'accozzaglia di parole sistemate a forza in un sonetto con pessimo ritmo.
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